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Comunicare efficacemente: l’arte della persuasione

E’ impossibile non comunicare.

– Paul Watzlawick.

Colui che siede al nostro fianco durante un viaggio in treno, può comunicare un messaggio della serie: “non voglio essere disturbato”, assumendo semplicemente una postura del tipo braccia incrociate e occhi chiusi.

Una persona che guarda spesso l’orologio mentre è seduta su una panchina, comunica impazienza e il fatto che sta aspettando qualcuno che probabilmente è in ritardo.

Oppure ancora, siamo ad un colloquio di lavoro e mentre parliamo non ci accorgiamo di essere seduti quasi sul bordo della sedia e di stare involontariamente comunicando: “non vedo l’ora che finisca e di andare via da qui”.

Partendo da questi esempi di vita quotidiana, appare molto chiara l’importanza della comunicazione, e di come essa sia un flusso continuo di informazioni, di sensazioni e di intenzioni che trasmettiamo al mondo, sia consapevolmente che inconsapevolmente.

Imparare a gestire questo flusso di messaggi, molto spesso incontrollato, può fare la differenza in contesti in cui si rende necessario “convincere” di qualcosa il nostro interlocutore.

 

I livelli della comunicazione

Per comunicare efficacemente è bene conoscere tutti e tre i livelli della comunicazione.

Essi si suddividono in: verbale, paraverbale e non verbale.

La comunicazione verbale riguarda il contenuto, ciò che è la sostanza della comunicazione, insomma tutto ciò che riguarda il significato del messaggio in senso letterale.

La comunicazione paraverbale invece riguarda il tono di voce, il volume e le pause che usiamo durante il processo comunicativo.

Infine, la comunicazione non verbale che riguarda: la postura, i gesti, lo sguardo, il look. la gestione dello spazio prossemico e l’ambiente scelto per comunicare un determinato messaggio.

 

Qual’è il tipo di comunicazione che incide maggiormente?

 Ricerche statistiche confermano che il non verbale risulta essere il fattore determinante.

In altri termini, il contenuto del messaggio può essere buono, o addirittura ottimo, ma se viene comunicato nel modo sbagliato può risultare poco incisivo, poco interessante e soprattutto poco convincente.

Imparando a gestire invece quei dettagli che all’apparenza sono insignificanti o di poca importanza, potrete ottenere dei miglioramenti incredibili e diventare degli speaker eccezionali, capaci di incantare platee intere.

Come un incantatore…

Diventare capaci di ipnotizzare con le parole il vostro interlocutore non è impossibile, bisogna solo che impariate ad utilizzare un tipo di linguaggio in grado di evocare immagini e sensazioni molto forti e coinvolgenti.

Per fare questo abbiamo a disposizione dei mezzi linguistici straordinari quali le metafore, i racconti e gli aforismi.

Scagliando al momento opportuno questi missili linguistici che colpiscono direttamente al cuore delle persone, non avrete bisogno di utilizzare termini eccessivamente tecnici o eruditi.

Bensì farete in modo che il contenuto del messaggio arrivi chiaro come il Sole e che le persone pendano dalle vostre labbra, incantate dalla magia delle vostre parole e dalla sinuosità delle vostre movenze.

Il tutto in un contesto capace di suggestionare piacevolmente chi vi ascolta, amplificando, come in una cassa armonica, le sensazioni che sarete stati capaci di fargli provare.

 

 

 

 

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Giovanni Montesano

Giovanni Montesano

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