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Perché si dice “S. Biagio va per la Terra”?

Al tramonto di oggi, a Maratea Castello ci sarà la processione del simulacro di S. Biagio. È la prima delle quattro processioni della tradizionale festa che commemora l’arrivo delle reliquie del santo armeno nella nostra Città. Questa processione è detta da molto tempo S. Biagio va per la Terra. Ma che vuol dire?

La festa antica.

Il culto del santo armeno a Maratea è testimoniato sin dal tardo medioevo: nel 1489, durante una visita nelle province del regno, il duca di Calabria e futuro sovrano Alfonso II di Napoli (1448-1495) fu condotto a Maratea in adorazione delle reliquie del santo, conservate nel piccolo santuario al Castello. La venerazione delle reliquie a Maratea venne citata anche dal vescovo di Cassano allo Ionio, alla cui diocesi apparteneva Maratea, in una platea del 1510.

Nel 1562 il culto del santo era cresciuto al punto da attirare l’attenzione di papa Pio IV, che concesse l’indulgenza plenaria a coloro che si recavano in adorazione del santo a Maratea. Nella bolla firmata dal pontefice apparve anche un riferimento al fenomeno della Santa Manna. Per via di questa disposizione, l’antica celebrazione di maggio divenne popolarmente nota con il nome di festa plenaria.

Infatti, già in quest’epoca esisteva una festa in onore del santo durante la prima domenica di maggio e nel sabato precedente. L’origine di questa celebrazione non è nota. È però piuttosto probabile che ad essa fosse già collegata una fiera e che la forma di celebrativa predominante fosse il pellegrinaggio collettivo verso il santuario.

Dopo il 1695.

Nel 1695, come detto nel precedente articolo, la celebrazione di maggio fu radicalmente riformata. In quell’occasione si ebbe la trasformazione della ricorrenza da pellegrinaggio penitenziale a una serie di processioni celebrative.

La processione al Castello.

La prima di queste non poteva che tenersi, da allora, a Maratea Castello. Il simulacro del santo si porta tra quelli che ora sono i ruderi dell’antica Maratea. Originariamente si teneva al mattino, ma a partire dalla festa del 1965 la processione si svolge al tramonto, perché, essendo rimasta disabitata l’antica città sul monte, si era arrivati al punto di non trovare più portatori per trasportare il simulacro.

Perché si dice “S. Biagio va per la Terra”?

Non abbiamo alcun dato certo sull’origine dell’espressione S. Biagio va per la Terra. Non si sa neppure da quando sia entrato in uso.

È tuttavia suggestivo un ragionamento che si può formulare basandosi sulla storia della festa di maggio. Questa può riassumersi con il passaggio dalla pratica del pellegrinaggio, predominante in antico, alla processione celebrativa, dal 1695 fulcro della festa.

Il nome della prima processione diventa allora quasi il riassunto di tale passaggio: S. Biagio va per la Terra è l’ideale raffigurazione del santo che non aspetta più i pellegrini nel santuario, ma abbandona il suo sacello e, per mezzo del suo simulacro d’argento, cammina nuovamente con piedi umani per andare incontro ai fedeli.

 

 

Luca Luongo

Luca Luongo

Io sono Luca e quella a lato è la mia faccia quando provo a rileggere un mio articolo. Nella vita racconto storie: a teatro le invento io, qui le studio dai documenti.

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