Mistificazione, parte II.
Con “sospensione dell’incredulità” si intende la volontà di un lettore di un libro o dello spettatore di un’opera teatrale o audiovisiva di sospendere le sue facoltà critiche per ignorare le incongruenze secondarie della messinscena e godere di un’opera di fantasia.
È, per capirci, quel meccanismo interno nella nostra testa che ci permette di goderci un film di fantascienza senza stare a sindacare che gli alieni assomiglino troppo agli esseri umani o del fatto che, misteriosamente, nei film americani anche gli extraterrestri sfoggino un ottimo inglese (con tanto di accento statunitense).
Di sospensione dell’incredulità credo si possa parlare anche riguardo le sempre più numerose controstorie che si tessono sulla Storia d’Italia. Costruite per elevare un periodo, un momento o un personaggio del passato a contraltare mitico delle miserie del presente, quando riguardano periodi controversi e importati come il Ventennio, gli effetti sono notevoli.
Per avere «il complotto» bastano avvertenze con frasi fatte del tipo i libri di storia non lo dicono o la storia la scrivono i vincitori. Quando però bisogna sempre stare sul pezzo e marcare a uomo le istanze più gettonate della cronanca politica, le conseguenze della riscrittura storica porta a dei cortocircuiti spettacolari: è così – tra le altre scempiaggini – che il Fascismo diventa democrazia diretta da parte del popolo sovrano….!