fbpx

Brevi note su un marateota dimenticato

Ieri, nel riuscito evento del Premio Maratea 2018, i musicisti Beppe Servillo e Ambrogio Sparagna hanno deliziato il numeroso pubblico con una serie di canti natalizi attribuiti a S. Alfonso de’ Liguori (1696-1787). Il vescovo napoletano, per evangelizzare i “lazzari” – così erano, poco simpaticamente, chiamati i ceti più popolari della Napoli settecentesca – creò una serie di canti in napoletano, il più famoso dei quali è Tu scendi dalle stelle.

Non tutti sanno che il santo ebbe un legame con Maratea; in particolare, con un misconosciuto nostro concittadino: un suo fidato amico, nonché suo medico personale, infatti, si chiamava Carmine Ventapane.

Ventapane nacque a Maratea Castello il 12 febbraio 1699 nel grande palazzo di famiglia. Battezzato nella chiesa di S. Biagio, era cugino di Gaetano Ventapane, cappellano del santuario fino al 1747. A Gaetano si devono molte opere di abbellimento della chiesa e della città sul monte: lui fece fare il campanile nano della chiesa, gli altari in marmo, restaurò il magnifico polittico dell’altare maggiore (oggi scomparso) e il coro; fece scolpire la piccola statua di S. Biagio in marmo bianco, originariamente posta sulla porta del Castello, ora nel timpano della chiesa.
Suo cugino Carmine non fu da meno. Trasferitosi a Napoli per studiare medicina e investire i capitali di famiglia nel commercio tra Maratea e Napoli (che lo resero ricchissimo), adibì il magnifico palazzo al Castello di Maratea per ricovero degli infermi e dei poveri, continuando una antica istituzione pensata, un secolo prima, da Diomede Montesano.
In una agiografia del santo leggiamo: «…interveniva spesso negli esercizj [spirituali] a Ciorani d. Carmine Ventapane di Maratea, uomo zelante e facoltoso, che pregò S. Alfonso a mandare le missioni in Calabria a sue spese. Esultò Alfonso all’invito e subito unì una numerosa compagnia di missionarj, e gli spedì per le Calabrie. Sarebbe partito anch’egli, se gli affari della congregazione non ne lo avessero impedito. I missionarj diedero la missione in Maratea, poi in venti altri luoghi…»

A Napoli, il medico marateota divenne molto popolare per la sua cultura e il suo impegno per i più deboli. Alla sua morte, avvenuta nel 1774, la capitale del vecchio regno volle trattenere il suo corpo, che venne tumulato nella chiesa di S. Efrem. Su di lui si scrisse: «Carmine Ventapane medico e filosofo celeberrimo: ma più celebre per la sua gran pietà. Egli nacque in Maratea città della Lucania. Venne in Napoli, studiò e divenne espertissimo Medico, profondo filosofo e gran letterato. In mezzo agli studii suoi non dimenticò di essere padre e cittadino; onde senza lasciar la filosofia, e meno la medicina, si diè a mercantare, in cui riuscì assaissimo e divenne ricco».

Queste brevi e disordinate notizie sono spunto per riflettere su quanto ancora c’è da scoprire sulla nostra storia: uno spunto, questo, che sarà al centro di un piccolo evento, il 4 gennaio 2019, alle ore 19.00, presso la chiesa dell’Addolorata del centro storico, dal titolo Lo spirito del Natale passato: la storia di Maratea attraverso le fonti d’archivio. Sarà un’occasione informale per parlare della storia di casa nostra, andando a toccare con mano quelli che sono i ferri del mestiere dello storico: il tutto con un tocco di sana leggerezza, in un clima che è ancora quello delle feste.

Intanto, a tutti un augurio di un sereno 2019!

Luca Luongo

Luca Luongo

Io sono Luca e quella a lato è la mia faccia quando provo a rileggere un mio articolo. Nella vita racconto storie: a teatro le invento io, qui le studio dai documenti.

Potrebbero interessarti anche...