Il 30 aprile è la giornata internazionale del jazz indetta dall’UNESCO per celebrare quello che la Conferenza generale del predetto ente ha definito, nella “Risoluzione 39”, come “…strumento di sviluppo e crescita del dialogo interculturale volto alla tolleranza e alla comprensione reciproca….”.

 

Non si potevano trovare parole migliori per definire un genere musicale nato tra il 1600 e il 1700 grazie agli schiavi africani, che cantando scandivano il duro lavoro nelle piantagioni e nei grandi cantieri dell’America dei primi colonizzatori europei.

Il jazz si svilupperà e si affermerà in tutte le sue molteplici varianti agli inizi del ‘900, prima negli Stati Uniti con le jazz band di New Orleans in Louisiana e poi in Europa. Questo particolare genere musicale aiuterà molto l’integrazione dei neri, formidabili musicisti e improvvisatori con il ritmo nel sangue, in una società fondamentalmente razzista che a livello mondiale abbandonerà “ufficialmente” le politiche di segregazione razziale solo nel 1993 (si veda Nelson Mandela in Sudafrica).

Per celebrare questa giornata vi invito a vedere e ascoltare questo video di James Morrison formidabile trombettista/polistrumentista australiano che ha debuttato nel mondo del jazz a soli sedici anni in un concerto del Monterey Jazz Festival negli Stati Uniti. Si tratta senza dubbio di un predestinato, un mito del jazz la cui tromba non è solamente un tubo d’ottone sagomato, ma un’appendice del suo corpo.

Buon ascolto!