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Archivio Annuale: 2023

Perché si dice “S. Biagio va per la Terra”?

Al tramonto di oggi, a Maratea Castello ci sarà la processione del simulacro di S. Biagio. È la prima delle quattro processioni della tradizionale festa che commemora l’arrivo delle reliquie del santo armeno nella nostra Città. Questa processione è detta da molto tempo S. Biagio va per la Terra. Ma che vuol dire?

Il 3 maggio di 328 anni nasceva la festa di S. Biagio

Era il 3 maggio 1695. Il sindaco e gli eletti di Maratea, riuniti nel santuario, chiesero e ottennero il permesso per una radicale riforma dell’antica festa di maggio in onore del patrono della Città. Questa, in breve, la storia di ciò che accadde esattamente 328 anni fa.

Perché sul monte Crivo c’è una Croce?

Il Crivo è il secondo monte più alto del territorio di Maratea. Sulla sua cima centrale, a circa 1150 metri s.l.m., c’è una Croce di ferro. Perché è lì?

A porte chiuse: la prima volta di Maratea al cinema

Lo scorso venerdì è uscito nelle sale Scordato, terza regia di Rocco Papaleo. Il film, oltre che l’attore lauriota, vede nel cast l’attrice Giorgia e qualche volto nostrano (ma niente spoiler).
Ne approfittiamo per ricordare il primo film mai girato a Maratea: correva l’anno 1961 e il titolo era “A porte chiuse”.

Perché la chiesa di S. Francesco da Paola di Maratea è piena di lapidi?

La Chiesa ricorda S. Francesco da Paola, compatrono di Maratea dal 1729, il giorno 2 aprile. Quest’anno in quel giorno è caduta la Domenica delle Palme, per cui i festeggiamenti in onore del santo calabrese sono stati posticipati. Nel frattempo, oggi scopriamo una piccola curiosità sulla sua chiesa a Maratea.

La chiesa e il culto di S. Francesco di Paola, il secondo patrono di Maratea

Il 2 aprile è il giorno in cui la Chiesa ricorda S. Francesco da Paola,dal 1729 compatrono di Maratea. Poiché quest’anno il 2 aprile coinciderà con la Domenica delle Palme, la nostra comunità posticiperà i festeggiamenti in onore di questo santo. Noi però, nel frattempo, giochiamo d’anticipo e scopriamo in questo articolo un po’ della storia del suo culto e della sua chiesa a Maratea.

Tre torri, una sirena e un’aquila entrano in un bar

Lo stemma del Comune di Maratea raffigura tre torri adagiate sul mare, con un’aquila bicipite sulla torre centrale. I testi di storia locale ci dicono che questo stemma sostituì uno più antico, raffigurante una sirena e che l’aquila bicipite fu un omaggio che i marateoti resero a Carlo V d’Asburgo. È una bellissima storia. Ma è vera?

È vero che ci fu un genocidio al Sud dopo l’Unità d’Italia?

Da molti anni, un filone revisionista storico sull’epoca dell’Unità Nazionale ha preso vigore e forza anche tra i non appassionati di Storia. Oggi, nel 162esimo anniversario dell’Unità, ne affrontiamo un particolare e delicato tema: è vero che dopo il 1860 ci fu genocidio al Sud?